Il Laboratorio Sanità 20/30 AI (Intelligenza Artificiale), promosso in collaborazione con la Regione Friuli-Venezia Giulia, ha l’obiettivo di diventare un appuntamento annuale sul tema dell’AI, per condividere e valutare con esperti nazionali ed europei, manager pubblici e privati, istituzioni, professionisti della sanità e partner tecnologici le opportunità ed i rischi nella applicazione dell’AI alla sanità nella sua potenzialità generativa, predittiva. Occorre garantire trasparenza, equità e responsabilità nell’uso di tali tecnologie al fine di evitare possibili impatti negativi sulla società.
L’OMS evidenzia che l’AI in ambito sanitario potrà rendere più efficienti e accurate le attività di prevenzione e diagnosi, ottimizzare i trattamenti e il monitoraggio delle malattie oltre a favorire l’erogazione dei servizi sanitari alle popolazioni meno servite, migliorare la sorveglianza della salute pubblica e far progredire la ricerca sanitaria. Con la crescente disponibilità di dati sanitari e il rapido progresso nelle tecniche di analisi, l’AI potrà trasformare il settore sanitario, che è uno dei settori più importanti e complessi che coinvolgono i cittadini, le società e le economie di tutto il mondo.
Il documento OCSE 2024 riporta che “L’AI responsabile può accelerare gli sforzi per rendere i sistemi sanitari più resilienti, sostenibili equi e centrati sulla persona”.
Il Laboratorio Sanità 20/30 Friuli-Venezia Giulia AI nasce a Villa Manin, un importante insediamento architettonico, storico, paesaggistico della Regione Friuli-Venezia Giulia. L’evento potrà contare sul contributo di autorità delle istituzioni europee, nazionali e regionali - esperti- dirigenti delle società scientifiche e degli ordini professionali- manager e partner tecnologici pubblici e privati.
Il programma delle due giornate si articolerà sulle seguenti tematiche:
Aspetti Etici
La digitalizzazione apre una serie di necessarie riflessioni sull’etica: come evolveranno i rapporti umani con l’utilizzo allargato della tecnologia? Come sarà possibile tutelare la privacy del singolo, il diritto all’oblio, le scelte personali? E, su quali pilastri dovrà poggiare la deontologia dei professionisti, non solo sanitari, che si troveranno a gestire una mole impressionante di dati che, potenzialmente renderanno trasparente l’intera società?
L’intelligenza Artificiale, oggi il terreno più avanzato delle tecnologie, deve essere di supporto alle attività per il miglioramento della performance e dei risultati, sempre sotto il controllo dell’intelligenza umana.
È il tempo di un Nuovo Umanesimo Tecnologico inteso come il non abdicare alla nostra coscienza, alla nostra capacità di pensiero critico e del chiedersi il senso delle cose che facciamo.
“Le macchine ragionano con gli algoritmi, quindi abbiamo bisogno di una algoretica”
(Padre Paolo Benanti)
Aspetti Regolatori
II governo delle tecnologie avanzate ed in particolare della AI necessita di una regolamentazione degli Stati capace di contenere i rischi. È essenziale considerare un approccio di gestione del rischio associato ai sistemi di intelligenza artificiale, come ad esempio minacce e vulnerabilità alla sicurezza informatica, bias algoritmici, ecc. Va garantito sia che i sistemi di intelligenza artificiale siano sicuri e efficaci per l’uso previsto, ma anche che possano raggiungere coloro che ne hanno bisogno il più velocemente possibile.
A questo fine saranno presentati:
- Il regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio (Al act).
- Documenti OCSE 2024 sull’Intelligenza Artificiale.
- Lo stato dei lavori della Commissione di Coordinamento della strategia nazionale AI, con il contributo della Agenzia per la Cybersecurity Nazionale e del Garante per la Protezione dei dati personali. Sarà presentata la governance dei Big Data nel rispetto della sicurezza e della privacy.
Campi di applicazione
Equità di accesso ai servizi sanitari e sociali: una AI responsabile può servire a promuovere equità e superamento delle diseguaglianze per raggiungere migliori risultati di salute per tutti.
• Sarà presentato il Progetto Age.Na.S. sull’Intelligenza Artificiale applicata alle cure primarie nel quadro della piena applicazione degli obiettivi del DM 77.
• Sviluppo della ricerca con l’AI e la bioinformatica, con le loro potenzialità di predittività per consentire l’identificazione di nuovi meccanismi di resilienza alle terapie a bersaglio molecolare, selezionando in modo ottimale i pazienti per i trattamenti specifici, promuovere lo sviluppo avanzato di nuovi farmaci per le più importanti patologie. Saranno questi i temi di confronto tra esperti, AlFA e Big Pharma.
• Trasformazione ed innovazione dei percorsi clinici. L’AI può ridurre la distanza tra ricerca clinica e lavoro di laboratorio per rendere accessibili i trattamenti innovativi e l’utilizzazione del secondo parere nella pratica quotidiana. Saranno presentate alcune delle migliori esperienze nei diversi campi (radiologia, cardiologia ecc..) in un confronto con le società scientifiche che valuti anche l’impatto sulle competenze ed il nuovo ruolo dei professionisti.
• Impatto sulle attività di governance e gestionali. L’AI unita allo sviluppo del Piano Nazionale HTA per la valutazione dell’innovazione ed appropriatezza delle tecnologie ed al Piano Nazionale Esiti può consentire ai decisori una migliore analisi dei costi e degli investimenti, basata su dati concreti e misurabili. L’AI può sbloccare il valore enorme dei dati sanitari oggi non utilizzati per il processo decisionale. L’automazione dei percorsi, può ridurre gli oneri amministrativi, liberando tempo e risorse da dedicare alla assistenza sanitaria.
“Ben il 30% delle attività in ambito sanitario e sociale potrebbero essere automatizzate con l’uso dell’lA, determinando un aumento di produttività capace di ridurre il disavanzo previsto di 3,5 milioni di operatori sanitari entro il 2030 in tutta l’OCSE.” (Documento OCSE 2024 Collective Action For Responsible AI in Health. OECD Artificial Intelligence Papers).
Formazione continua per l’uso delle nuove tecnologie
La prospettiva è una corretta applicazione dell’AI in tutti i possibili percorsi e processi che necessitano della diffusione di una nuova cultura capace di vincere le resistenze al cambiamento e la dotazione di un know how tecnologico e organizzativo appropriato da parte dei dirigenti e degli operatori della sanità.
A questo occorre affiancare lo sviluppo dell’Empowerment delle persone: I’AI può dare più potere ai pazienti facilitando l’accesso alle informazioni alla comprensione dei dati del proprio fascicolo sanitario per meglio condividere il proprio percorso di cura.