Le vaccinazioni in ambito oncologico e la prevenzione come cardine fondamentale per lotta al cancro.
Le vaccinazioni rappresentano un fondamentale intervento di prevenzione primaria per la popolazione generale, in quanto permettono di evitare l’insorgenza di importanti infezioni, quali ad esempio quelle connesse ad HBV e HPV, che causano tumori di grande rilievo (quali epatocarcinoma, cancro cervicale, anale, vulvare, vaginale, del distretto testa-collo, etc.), in caso di cronicizzazione. Le vaccinazioni risultano, inoltre, particolarmente importanti per il paziente oncologico, grazie ai numerosi benefici che l’immunizzazione determina dal punto di vista clinico, terapeutico e socioeconomico. È, pertanto, essenziale che le vaccinazioni siano offerte in maniera attiva al paziente oncologico nell’ambito dei Servizi e dei percorsi sanitari offerti al paziente oncologico, così come previsto dal “Piano Oncologico Nazionale 2023-2027”. In particolare, le vaccinazioni raccomandate per il paziente oncologico, oltre a proteggerlo da infezioni che possono risultare severe e ad alto rischio di complicanze in un soggetto fragile e immunocompromesso, spesso evitano di dover posticipare l’inizio o la prosecuzione delle terapie fondamentali per il trattamento del tumore. In generale, le vaccinazioni si sono dimostrate uno strumento altamente costo-efficace, riducendo i costi, sia diretti, sia indiretti, delle malattie infettive e delle loro complicanze. Il valore dell’investimento nelle vaccinazioni risulta ancora più evidente se consideriamo che permette di evitare infezioni severe in pazienti oncologici o l’insorgere di complicanze per le patologie in atto e riduzione dell’efficacia dei trattamenti stessi. Infine, la protezione conferita dalle vaccinazioni al paziente oncologico determina anche un importante beneficio a livello sociale, permettendo di evitare una ulteriore riduzione della qualità della vita. La vaccinazione del paziente oncologico deve, comunque, essere accompagnata da un opportuno intervento di informazione e comunicazione rivolto allo specifico paziente e ai caregiver, e da corsi di formazione per gli operatori sanitari che li prendono in carico. L’importanza della vaccinazione del paziente oncologico è riconosciuta dall’attuale Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025, in cui si evidenzia, tra gli obiettivi e le strategie da attuare, la promozione degli interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia, con indicazione in casi specifici anche di interventi di prevenzione delle recidive a seguito di intervento chirurgico (nello specifico, vaccinazione contro l’HPV nelle donne trattate per lesioni CIN2+).
La rete oncologica regionale si pone l’obiettivo di implementare un complesso di azioni per promuovere le vaccinazioni del paziente affetto da tumore, che includono la diffusione tra gli operatori sanitari di una solida cultura su vaccini e vaccinazioni, il contrasto alla disinformazione in campo vaccinale e alle disuguaglianze nell’accesso alla vaccinazione, e la facilitazione di un’adesione consapevole all’offerta di vaccini che, a pieno titolo, devono essere considerati parte del percorso terapeutico di ogni paziente oncologico.
La prevenzione è un cardine fondamentale della lotta al cancro. Si stima che circa il 25% delle neoplasie potrebbero essere evitate con stili di vita corretti, quali attività fisica, alimentazione sana, lotta al fumo, riduzione del consumo di alcol ed azioni contro i cancerogeni ambientali. Le innovazioni terapeutiche, sia in merito ai trattamenti, sia in merito alle tecnologie, hanno raggiunto in questi ultimi decenni uno sviluppo straordinario, anche se il fattore di prognosi più rilevante, e sul quale quindi investire, resta ancora l’anticipazione diagnostica. È necessario, quindi, un impegno costante per favorire ulteriormente l’adesione agli screening oncologici istituzionali, facilitandone l’accesso alla popolazione più fragile, promuovendo una forte sinergia con le campagne vaccinali (anti-HPV) e investendo nello sviluppo di nuovi test di screening, con particolare attenzione al carcinoma polmonare, carcinoma prostatico e carcinoma gastrico. Unitamente agli interventi di prevenzione secondaria, è necessario sostenere incisive azioni in particolare per favorire l’adesione a stili di vita adeguati, la disassuefazione dall’abitudine al fumo e il contrasto ai fattori ambientali nocivi. Sono necessari programmi concreti e misurabili che, a partire dalla popolazione in età scolare, accompagnino i nostri comportamenti, pubblici e privati, durante tutte le fasi della vita. Investire in prevenzione primaria e secondaria significa concretamente produrre salute e garantire la sostenibilità.